La rete EducAzioniorganizza il prossimo 1° febbraio, dalle ore 15:00 alle 17:30, un evento online dal titolo “Le parole sono importanti. Un mini-vocabolario per rileggere quelle del Governo”.
In questa occasione, la rete rifletterà e si esprimerà sul vocabolario introdotto dal nuovo Governo, in particolare su alcune parole chiave che sono emerse come tratto distintivo, politico e valoriale, dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. “Merito”, “natalità”, “autonomia differenziata”, ma anche “povertà minorile”: sono tutti temi entrati nel vocabolario del Governo. Le parole sono importanti, sia quelle che vengono dette col loro significato, sia quelle che non vengono dette, perché è tramite le parole che si offre una lettura della realtà e si costruiscono universi di senso. Su quelle che sembrano toccare più direttamente l’interesse e il destino di bambine/i e adolescenti la rete EducAzioni propone una possibile rilettura, che ne faccia emergere i non sempre univoci significati, nello spirito di un confronto critico e costruttivo. Alle parole individuate finora – natalità, merito, autonomia differenziata, povertà minorile – è stata aggiunta una parola, o meglio un tema, mancante, ma che riteniamo debba ritornare nel vocabolario, se non del Governo, del Parlamento: l’accesso alla cittadinanza per i minorenni stranieri. Nell’evento previsto per il 1° febbraio, alcuni rappresentanti della rete EducAzioni e interlocutori importanti si confronteranno e, a partire dalle parole, daranno vita a un dialogo necessario per riflettere e offrire il proprio contributo ai decisori politici e all’opinione pubblica. Dialogheranno insieme ai rappresentanti della rete EducAzioni: Marco Rossi Doria, Presidente di Con i Bambini – impresa sociale; Manuela Naldini, Professoressa ordinaria del Dipartimento di culture, politica e società e sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università degli Studi di Torino; Gianfranco Viesti, Professore ordinario di economia applicata, Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari “Aldo Moro”; Linda Laura Sabbadini, Direttrice del Dipartimento per lo sviluppo di metodi e tecnologie per la produzione e diffusione dell’informazione statistica all’Istat; Daniela Ionita, Rappresentante del movimento Italiani senza cittadinanza.
L’evento verrà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebookdella rete.
Alleanza per l’infanzia ed EducAzioni temonoche non venga data piena attuazione al PNRR in merito alla creazione di posti nido e che quindi in Italia non si raggiunga nemmeno l’obiettivo del 33% di partecipazione dei bambini/e tra 0 e 3 anni ai servizi educativinei tre livelli: nazionale, regionale e sub-regionale.
Infatti,
mentre la nuova Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea fissa
l’obiettivo del 45% di copertura entro il 2030 per i bambini/e sotto i tre anni,
l’Italia nei prossimi anni rischia di non realizzare – né a livello nazionale,
né soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno – neppure quello del 33%, che era
stato fissato per il 2010.
Occorre
intervenire urgentemente per sostenere gli enti locali che sono in forte difficoltà nel
reclutamento di figure professionali necessarie, migliorando le procedure per
individuare e attrarre persone in possesso delle caratteristiche ricercate e in
numero adeguato al fine di evitare ulteriori ritardi e scongiurare l’adozione
di risposte emergenziali con gravi rischi per la qualità dei servizi.
I
nidi non sono solo un
importante strumento di conciliazione famiglia-lavoro per i genitori di
bambini/e piccoli, sono anche e soprattutto strumenti per promuovere lo
sviluppo delle potenzialità di ciascun/a bambino/a, nella prospettiva di
costruire una società più equa e inclusiva. Per questo devono essere
diffusi capillarmente e resi accessibili, anche economicamente, a tutti i
bambini/e a prescindere dallo status occupazionale dei genitori. Devono anche
essere qualificati chiaramente come servizi educativi, con personale adeguato e
professionalmente preparato. Infatti, elemento fondamentale per garantire la
qualità dell’esperienza educativa dei bambini, oltre a spazi e arredi
strutturalmente adeguati, progettati e allestiti con cura e attenzione, è proprio
la presenza di educatori/educatrici e docenti adeguatamente qualificati.
In
questa prospettiva, accanto al rischio di mancata piena attuazione del PNRR dal
punto di vista della predisposizione di posti nido in numero sufficiente,
soprattutto nel Mezzogiorno e nelle aree interne, Alleanza per l’infanzia ed
EducAzioni segnalano la necessità di prevedere la formazione di un numero
adeguato di personale con la qualifica richiesta, che dal 2017 è la laurea
universitaria triennale. Occorre con urgenza formare nuove generazioni di
educatori e docenti, perché nei prossimi 10 anni i pensionamenti dimezzeranno i
docenti delle Scuole dell’Infanzia e gli educatori nei nuovi nidi,
costruiti con i fondi PNRR, sono insufficienti. Si stima che per avere
un personale in numero sufficiente per far funzionare i nuovi posti previsti
dal PNRR occorrano almeno altri 32.000 educatrici/educatori, oltre a
quelli/e attualmente presenti.
È
urgente una programmazione articolata e congiunta tra Atenei, Amministrazioni
regionali e Enti Locali
affinché vengano formati educatrici/educatori e docenti in numero corrispondente
al fabbisogno previsto nei vari territori. Contestualmente sarebbe
opportuno prevedere una formazione per gli educatori/educatrici dei nidi e i
docenti della scuola dell’infanzia che rafforzi la costruzione di un percorso
in continuità verticale dell’apprendimento del bambino/alunno nel segmento 0-6
anni.
Per
incoraggiare i giovani a intraprendere questo percorso formativo e la
professione di educatori/educatrici della prima infanzia e per garantire la
qualità educativa di questi servizi, occorre da un lato riconoscere
maggiormente questa professione, nella sua piena specificità e dignità
educativa, in continuità con la scuola dell’infanzia, con la scuola primaria e
secondaria, dall’altro intervenire radicalmente sulla giungla contrattuale e
le disparità sia di trattamento economico, sia di riconoscimento professionale,
che caratterizza i rapporti di lavoro, a seconda che si tratti di nidi a
gestione pubblica, privata o di terzo settore.
Occorre,
inoltre, monitorare la qualità di tutti i servizi educativi 0-6, anche
attraverso strumenti nazionali, come già avviene nel resto del sistema
scolastico e in molti altri paesi europei.
Non
va, infine, trascurata la raccomandazione delle principali agenzie
internazionali (Organizzazione Mondiale della Sanità, UNICEF, Banca Mondiale)
di offrire a tutti i neo-genitori opportunità di rafforzamento delle loro
capacità genitoriali anche tramite “servizi integrativi” previsti dalla
normativa vigente, quali, i Centri Bambini e Famiglie e servizi analoghi,
che prevedano il coinvolgimento di genitori (madri e padri) e bambini insieme,
per accompagnarli nella scoperta di pratiche utili alla relazione e allo sviluppo
del bambino, quali, ad esempio, la lettura condivisa, il gioco e l’esperienza
musicale.
Per
tutte queste considerazioni, le associazioni della rete Alleanza per l’infanzia
e di EducAzioni auspicano che la Raccomandazione europea sia recepita con
lungimiranza dal Governo nazionale e dalle Amministrazioni regionali e locali.
L’Italia può raggiungere gli ambiziosi obiettivi previsti, se saranno messe a
disposizione adeguate risorse finanziarie e si procederà a una attenta e
articolata progettazione di una maggiore offerta di servizi educativi inclusivi
e di alta qualità.
Infine EducAzioni chiede un incontro urgente con il Ministro dell’Istruzione e del Merito per affrontare le questioni legate alla attuazione del PNRR e del Piano di Azione Nazionale Garanzia Infanzia e alla formazione e reclutamento di educatori e insegnanti dei servizi per l’infanzia.
EducAzioni è un network di 10 reti e alleanze del civismo attivo, del terzo settore e del sindacato che si pongono l’obiettivo del contrasto alla povertà educativa e della promozione dei diritti delle bambine, dei bambini e degli e delle adolescenti in Italia. www.educazioni.org