Saraceno e Rosina ospiti della trasmissione MEMOS (Radio Popolare) a cura di Raffaele Liguori

Ascolta la trasmissione:
https://www.radiopopolare.it/podcast/memos-di-mer-15-04/

MEMOS
di mer 15/04

A cura di: Raffaele Liguori

Dieci milioni di bambini e adolescenti chiusi in casa per il contagio da Coronavirus, chi sta pensando a loro?


“Bisogna mettere al centro dell’agenda politica le nuove generazioni e le loro famiglie”, dice a Memos la sociologa Chiara Saraceno, una dei portavoce dell’Alleanza per l’Infanzia, associazione arcipelago di diverse sigle (dall’Arci alla Cisl, dalla Cgil al Centro per la salute del bambino, alla Cooperativa sociale Dedalus).

“Bambini e adolescenti – aggiunge Saraceno – sono il nostro futuro, ma spesso nelle decisioni non sono considerati centrali. Con la crisi sanitaria ed economica, i bambini e i ragazzi sono stati tutti riportati nell’alveo delle famiglie e delle loro risorse. Le risorse familiari sono però molto differenziate fra di loro, tra chi ha e chi non ha. In casa c’è chi ha le terrazze e chi no, chi ha spazio per studiare, per ritirarsi e chi no. La chiusura in casa non è la stessa esperienza per tutti i bambini e adolescenti”.

Saraceno avverte anche dal rischio che la didattica a distanza diventi un fattore di crescita della disuguaglianza. “Pagheremo durissimamente il divario digitale, perché l’arretramento delle possibilità di apprendere e sviluppare le proprie competenze cognitive non è che si recupera con un corso a settembre. È un problema drammatico, c’è un milione e 800 mila ragazzi che non hanno accesso alla didattica a distanza; tra quelli che ce l’hanno, molti fanno fatica. Alcune scuole – conclude Chiara Saraceno – raccontano di aver perso dei propri studenti, di non riuscire più a mantenere i contatti con loro”.

A Memos ospite anche il demografo dell’università Cattolica Milano, Alessandro Rosina. “I giovani 25-35enni – dice – che hanno già subito i colpi della crisi finanziaria del 2008, e non hanno vissuto la possibilità di una ripresa dell’economia, si trovano ora con progetti di vita in sospeso, progetti professionali non ancora consolidati, ancora alla ricerca di lavoro, o con un contratto a termine. Sono attualmente le categorie che subiscono di più l’impatto della crisi e che rischiano di essere le meno tutelate dalle misure di protezione.
È una generazione – aggiunge il demografo – che subisce in sequenza due crisi e che proprio nella fase in cui stava cercando di risollevarsi viene risospinta nelle acque agitate della crisi da Covid19”.